giovedì 23 giugno 2016

UNIONI CIVILI GAY, UN CONFRONTO CON LA STRAGE DI ORLANDO

L'unione civile indica nell'ordinamento italiano l'istituto giuridico di diritto pubblico, analogo al matrimonio, che comporta il riconoscimento giuridico della coppia formata anche da persone dello stesso sesso ed è finalizzato a stabilirne diritti e doveri reciproci.

L’istituto è in vigore dal 5 giugno scorso ed è indicato anche come legge Cirinnà poiché prende il nome dalla senatrice Monica Cirinnà, promotrice e prima firmataria della norma.


L’unione civile non è un istituto del tutto nuovo, nel senso che fu proposto per la prima volta già nel 1986 con la Interparlamentare Donne Comuniste e anche grazie all'Arcigay, l’associazione per i diritti degli omosessuali, si cominciò a parlare in Parlamento di leggi a tutela delle coppie gay.

A partire dagli anni Novanta sia alla Camera che al Senato vengono presentate numerose proposte di legge al riguardo e anche il Parlamento Europeo chiede la parificazione dei diritti delle coppie gay, approvando, a partire dagli anni Duemila, una risoluzione sui diritti umani nella quale ribadisce la propria richiesta agli Stati membri di abolire qualsiasi forma di discriminazione per orientamento sessuale.
Si inizia così a parlare di Pacs, cioè di patti civili di solidarietà, aventi analoghi funzioni di tutela.

Nel 2007 il Consiglio dei Ministri ha deliberato un disegno di legge avente come oggetto l’unione civile, formalizzandone il riconoscimento sotto il nuovo nome di DICO. L’iter è stato poi interrotto dalla caduta del governo.
Da allora il dibattito riguardante le unioni civili è stato sempre molto vivo in Parlamento, dove le forze politiche, favorevoli o contrarie, si sono affrontate sul tema.

La questione della tutela dei diritti delle coppie omosessuali interessa naturalmente l’opinione pubblica internazionale, anche perché risultano essere molto diffusi gli esempi di intransigenza nei confronti dell’omosessualità.
Tutt'oggi la comunità gay ha incontrato difficoltà ad autoaffermarsi poiché vittima di comuni pregiudizi ancora molto diffusi.
Inoltre le religioni solitamente condannano l’omosessualità.

Esempio recente di omofobia è quello verificatosi ad Orlando, dove in un locale, il “Pulse”, frequentato prevalentemente da gay Omar Mateen ha ucciso numerose persone facendo irruzione con armi da guerra ed è stato, a sua volta, ucciso dalla polizia. L’uomo aveva telefonato al 911 dicendo di dichiarare fedeltà al leader dell'Is.
Si è poi saputo che Omar Mateen era un musulmano estremista e che forse era egli stesso gay. Con il terribile gesto ha quindi voluto punire gli omosessuali condannati dalla sua religione.
Il killer frequentava regolarmente il Pulse ed era iscritto in una chat gay. Inoltre era una guardia giurata ed era quindi esperto nel maneggiare le armi.

La terribile vicenda di Orlando ha segnato l’opinione pubblica internazionale e ha messo in luce, ancora una volta, il fatto che l’odio verso ciò che è reputato diverso è ancora molto radicato.

A livello mondiale la situazione riguardante i diritti dei gay è ancora molto complessa. Mentre nei Paesi più moderni vi è una maggiore apertura al riguardo, tanto che in alcuni Stati è ammesso il matrimonio gay, in altri posti, come nel mondo musulmano, essere omosessuale è considerato un reato perseguibile con la condanna a morte.

In Italia, quindi, la situazione è in fase di evoluzione poiché non tutti ammettono le unioni civili gay e il dibattito tra favorevoli e contrari è ancora aperto.

La presenza di una legge di tutela al riguardo rappresenta sicuramente un passo avanti, ma nel nostro Paese la strada verso il pieno riconoscimento dei diritti degli omosessuali è ancora lunga. 

©DeniseInguanta

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